Il percorso espositivo si sviluppa attraverso alcune tappe concettuali a partire dall'esperienza umana e scientifica di Galileo prima del 1609, nel contesto di un periodo ricco di fermenti culturali e, in campo cosmologico, animato da una pluralità di nuove idee e di possibili modelli di universo.
Segue uno spazio speciale per il cannocchiale e per il particolare utilizzo che ne ha fatto Galileo nelle notti invernali tra il 1609 e il 1610.
Il centro dell'esposizione è il resoconto di ciò che Galileo ha visto, che è riportato nel Sidereus Nuncius descrivendo le straordinarie osservazioni e corredandole con interessanti disegni e schizzi.
Successivamente viene raccontata l'intensa attività di "pubbliche relazioni" di Galileo, nel tentativo di far accettare le conseguenze delle osservazioni astronomiche sull'immagine del cosmo; attività che sfocerà poi nella pubblicazione del Dialogo sui Massimi Sistemi e nelle ben note vicende, fino al processo. Un'attenzione particolare è riservata alla questione delle "prove" a favore del modello copernicano: sia quelle cercate, invano, da Galileo, sia quelle prodotte in seguito.
Infine uno sguardo all'oggi, in due passaggi: un richiamo ad altri momenti analoghi nella storia della scienza, dove osservazioni straordinarie hanno aperto o confermato nuovi scenari; e un dibattito che mira a rileggere l'intera vicenda come contributo "aperto" alla consapevolezza del valore e dei limiti dell'indagine scientifica e dei suoi inevitabili legami con le altre dimensioni dell'esperienza conoscitiva umana.
LA REALIZZAZIONE ESPOSITIVA
La realizzazione espositiva si è avvalsa di una serie di pannelli e di exhibit (originali e modelli interattivi), di adeguate ricostruzioni scenografiche, di supporti multimediali.
In mostra erano presenti alcuni video ed exibit di proprietà del Planetario di Milano "Ulrico Hoepli" e dell'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze (IMSS) e per i quali è stato concesso l'utilizzo.
I video del Planetario di Milano sono stati realizzati dal dott. Massimo Mogi Vicentini
(il suo sito è attulmente non raggiungibile: http://www.mogi-vice.com/).
Erano presenti in mostra:
- Dalla Terra alle stelle fisse: l'ordine aristotelico dei pianeti
- Modelli di moti planetari: la retrogradazione dei pianeti esterni e i due sistemi storici fondamentali
- Osservazioni di Galileo delle lune di Giove
- Le macchie solari rilevate da Galileo
- L'aberrazione della luce
- la parallasse annua, prova della rivoluzione terrestre
Il Planetario di Milano ha concesso anche l'utilizzo della "Macchina geo-eliocentrica per i moti planetari" realizzata anch'essa dal dott. Massimo Mogi Vicentini e che mostra i moti dei pianeti secondo i due diversi schemi (Tolemaico e Copenicano) dell'Universo conosciuti ai tempi di Galileo.
Il video, concesso dall'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, è relativo alla scoperta da parte di Galileo delle "Fasi di Venere". È disponibile sul sito dell'IMSS alla seguente pagina: http://brunelleschi.imss.fi.it/esplora/cannocchiale/dswmedia/simula/isimula1_3.html