Una questione sempre attuale nel mondo scientifico è quella della comunicazione: deve essere chiara, comprensibile e completa, per rendere verificabili e ripetibili da tutti i risultati e le scoperte di ciascuno. Altrettanto importante, nel mondo della scuola, è lo sforzo di comunicare contenuti scientifici, spesso complessi, in modo che siano comprensibili agli studenti; perché solo in questo caso il patrimonio della tradizione scientifica può diventare patrimonio delle giovani generazioni. Allora come comunicare, pur semplificando, cioè esprimendo notizie e concetti a misura di studente, conservando tutto il rigore della ricerca e delle sue conquiste? L’autore fa riferimento a un’esperienza di comunicazione scientifica – un dialogo attivo, fatto di domande e risposte – realizzato in una classe liceale grazie alla collaborazione con il docente di scienze, su un tema piuttosto ostico, spesso tralasciato. Dimostrando anche che in ogni situazione scolastica è possibile costruire attività sperimentali che permettano di vivere in prima persona le dimensioni specifiche della ricerca. Ed esemplificando i modi di procedere del pensiero nella comprensione di concetti complessi.
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© Pubblicato sul n° 40 di Emmeciquadro
(*) Già Professore Associato di Mineralogia presso il Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche dell’Università degli Studi di Torino. Attualmente Professore a contratto presso la Facoltà di Scienze MFN dell’Università di Torino per “Mineralogia applicata”. Si è laureato in Fisica a Torino; la sua attività di ricerca si è svolta sempre nell’ambito della Crescita dei cristalli. È autore di oltre un centinaio di pubblicazioni su riviste internazionali, sia a livello sperimentale che teorico. È referee di riviste internazionali di Cristallografia, Crescita dei cristalli e Scienza dei Materiali.