Fabio Peri nasce a Milano nel 1963. Studia presso il Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano, diplomandosi in Pianoforte. Svolge attività concertistica, si dedica all’utilizzo musicale dei computers, alla composizione di musica soprattutto per il teatro e la commedia musicale. Contemporaneamente si laurea in Fisica presso l’Università degli Studi di Milano. Si dedica alla Astronomia extragalattica, alla Cosmologia e allo sviluppo della nuova tecnologia dei Liquid Mirror Telescopes. Collabora con la University of British Columbia, Vancouver, Canada e con l’Osservatorio Astronomico di Milano-Brera. Insegna Pianoforte, Matematica, Fisica presso scuole statali e private. Dal 1999 è il Conservatore del Civico Planetario “U. Hoepli” di Milano e si occupa della conduzione scientifica dell’Istituto. Organizza eventi, manifestazioni e convegni astronomici. E’ membro di varie associazioni italiane ed internazionali (International Planetarium Society, Società Astronomica Italiana, Associazione Planetari Italiani). Ha partecipato a diversi congressi di Planetari Internazionali (Miami 1999, Montreal 2000, Wichita 2002, Valencia 2004, Melbourne 2006, Chicago 2008). Dal 2008 è presidente della Associazione dei Planetari Italiani (Planit), associato INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e fa parte del Comitato Scientifico del Parco Scientifico Apriti cielo di Torino. Svolge attività divulgativa attraverso conferenze e iniziative dedicate a far conoscere l’Astronomia al pubblico.
Il Civico Planetario di Milano “U. Hoepli”: il cielo anche se sempre presente sulla testa di tutti, è un ambiente che sta scomparendo dalla conoscenza diretta delle persone, soprattutto di quelle che vivono in città; a causa dell’inquinamento luminoso che impedisce di scorgere gli oggetti celesti meno brillanti, escludendo quindi la visione della sua ricchezza. Fortunatamente esistono i planetari che riproducono fedelmente la sfera celeste e mostrano i principali movimenti che vi avvengono. Nel cielo del Planetario è possibile rintracciare le costellazioni, gruppi di stelle che nel corso dei secoli sono stati associati in cielo dagli astronomi. La tradizione ha visto in essi animali, oggetti, eroi, ma soprattutto storie mitologiche, le stesse che vengono ancora oggi raccontate in Planetario, da Orione al Grande Carro, dalla vicenda di Andromeda e Perseo alle costellazioni dello Zodiaco. Il Planetario è un Istituto per la divulgazione e la didattica dell’astronomia, la sua attività consiste prevalentemente in conferenze scolastiche e pubbliche su temi astronomici. Un esperto utilizza lo strumento e la multimedialità per condurre il pubblico alla (ri)scoperta del cielo stellato. Altre lezioni, tenute da astronomi e fisici di fama internazionale, hanno invece lo scopo di approfondire le ultime scoperte dell’Astronomia e dell’Astrofisica e di renderle fruibili anche ai non addetti ai lavori.
Successi e criticità
Negli ultimi 10 anni l’attività si è molto ampliata grazie ai progressi dell’informatica e delle tecnologie multimediali. L’Istituto si è dotato di software e proiettori adeguati e dalla sola Astronomia il Civico Planetario di Milano si è trasformato in un vero centro di cultura scientifica, con manifestazioni che coinvolgono musica, teatro, letteratura, persino danza, con grande soddisfazione del pubblico. Gli eventi astronomici sono stati puntualmente valorizzati con iniziative speciali (5000 persone per l’eclisse in Castello, 12000 per Marte a Milano, 3000 per il transito di Venere sul Sole, ecc). Sono state realizzate iniziative (uniche al mondo nel loro genere) per permettere anche ai sordi di partecipare, e si sta lavorando per iniziative per i non vedenti.La professionalità dei nostri esperti ci è molto invidiata all’estero. Contrariamente alla tradizione anglosassone, più orientata al puro spettacolo, quasi sempre registrato, la tradizione italiana si basa su lezioni e manifestazioni “dal vivo”, e questo ci permette di offrire circa 100 titoli diversi all’anno, di restare al passo con le ultime scoperte, con una offerta culturale che non ha paragoni negli altri Paesi. Ancora oggi il Planetario di Milano, inaugurato nel 1930, è il più grande esistente in Italia e quello con l’attività più intensa. Ogni anno assistono alle conferenze circa 100.000 persone di cui 60.000 studenti. L’attività didattica è completata con iniziative, dispense, sussidi e, prossimamente, con l’utilizzo di due planetari gonfiabili itineranti, che permetteranno di avere nella propria scuola un vero e proprio “cielo in una stanza”. L’esperienza di questi anni ha mostrato un interesse crescente del pubblico, soprattutto dei giovani, alle iniziative del Planetario. Secondo una recente ricerca dell’Università degli Studi di Milano il Planetario è tra le prime cause di scelta di Fisica per le matricole. Punti di forza sono infatti da sempre il rigodere scientifico delle spiegazioni, ma anche la loro fruibilità e chiarezza. In Planetario non si fa ricerca, ma la si comunica, adattandola alle diverse fasce di pubblico.Il proiettore delle stelle, originariamente uno Zeiss II, è stato sostituito nel 1968 da uno Zeiss modello IV. Negli anni ’90 sono stati implementati due videoproiettori e varie attrezzature informatiche per poter proiettare tra le stelle animazioni e filmati, spesso prodotti dall’Istituto stesso, di particolare impatto emotivo e didattico. Il proiettore delle stelle, però, è ormai obsoleto: la Zeiss (che nel frattempo è arrivata a produrre il modello IX), non garantisce più il materiale di consumo e gli eventuali ricambi. Questa situazione potrebbe compromettere completamente l’attività. È per questo che fin dal 1999 è stato presentato un progetto di ristrutturazione tecnologica del Civico Planetario per la sostituzione del proiettore e delle attrezzature multimediali, finora non finanziato. L’informatica, nel frattempo, ha fatto passi da gigante e adesso è la volta intera a fare da schermo per filmati e animazioni 3D sempre più spettacolari. Lo spettatore si trova letteralmente immerso in un fantastico viaggio tra pianeti, galassie, nebulose, buchi neri, fino ai confini dello spazio e del tempo e delle nostre conoscenze scientifiche. Con queste nuove tecnologie anche immagini e filmati non astronomici possono essere proiettati sulla volta celeste (quadri, architetture, paesaggi…) e tutto può essere “animato”, sottolineato dalla musica con un forte impatto soprattutto tra i giovani. È la “multimedialità immersiva”, nella quale i Planetari sono leader anche nel mondo dell’entertainment, oltre che in quello della simulazione scientifica. Arte, scienza, musica e letteratura possono integrarsi in Planetario e arricchirsi a vicenda, ricostruendo quell’unità dell’uomo che si va sempre più perdendo in un mondo frammentato e specialistico. Contemporaneamente alla ristrutturazione tecnologica occorre pensare allo staff scientifico e tecnico che gestirà la nuova attività e le nuove apparecchiature. E’ impensabile che una sola persona possa essere sufficiente. Attualmente si ricorre a personale a contratto, che non garantisce la necessaria continuità di una professionalità unica in Italia. Tre scientifici (fisici o astronomi) e tre tecnici (informatici e produzioni multimediali), coadiuvati da conferenzieri esterni, un buon ufficio amministrativo, personale per prenotazioni, cassa e piccole manutenzioni, possono davvero far decollare l’Istituto e garantire una attività e manifestazioni sempre al passo con il progresso scientifico e tecnologico, al servizio dei bisogni dei cittadini.
Exploratorium cosmico: da tempo (2000) è stato presentato un progetto per ampliare l’offerta didattica del Planetario affiancandogli un Exploratorium, dotato di spazi espositive dedicati allo spazio e di laboratori didattici interattivi. Le agenzie spaziali italiana, europea ed americana (ASI, ESA e NASA) hanno a più riprese mostrato interesse a contribuire all’allestimento, ma non si è mai trovato uno spazio adeguato.
“Exploratorium Cosmico” è un’ipotesi per una struttura del tutto nuova ed innovativa, sia per Milano, sia per il resto dell’Italia, in grado di ampliare l’attuale attività del Civico Planetario e soddisfare ogni tipo di curiosità in campo astronomico (non esistono altri istituti che svolgano questo compito) secondo le esigenze di diverse fasce di pubblico e di scuole. Quasi tutti i Planetari esteri possiedono spazi espositivi adeguati dedicati a questa funzione complementare ed insostituibile.
Un Planetario moderno: i Planetari moderni sono spesso sede di manifestazioni che superano l’aspetto strettamente astronomico, quali eventi aziendali, moda e incontri internazionali. ono istituti da presentare come biglietto da visita, luoghi dove la tecnologia più recente si incontra col fascino e l’emozione del cielo stellato e della scienza più antica: l’Astronomia. Non a caso le grandi città europee (Madrid, Valencia, Lisbona, Parigi, Londra, Amburgo, Atene…) hanno recentemente modernizzato i loro Planetari per adeguarli alle nuove esigenze. Anche in Italia, Torino, Roma, Napoli e Cosenza hanno acquistato un nuovo strumento e si vantano (ora) di avere lo strumento più moderno e innovativo. In una società che crediamo segua solo calciatori e veline, il Planetario mostra la falsità di questo luogo comune: basta avere il coraggio di una seria proposta alternativa. Quando l’Italia giocava la semifinale ai recenti mondiali di calcio, mentre i cinema erano chiusi, in Planetario abbiamo avuto 600 persone in due spettacoli tutti esauriti! Investire nella scienza e nell’innovazione tecnologica porta sempre vantaggi, specie per le giovani generazioni, tanto più che non si tratta di inventare dal niente, ma di costruire su una esperienza acquisita e consolidata di 80 anni di attività. Occorre al più presto provvedere alla completa ristrutturazione tecnologica e di organico affinché Milano mantenga, anche nel Planetario, quel primato e quel ruolo di motore trainante, punto di riferimento in Italia e nel mondo, soprattutto in campo culturale e scientifico.
Grazie a questi miglioramenti il Planetario continuerà ad essere il cielo dei milanesi, il teatro delle stelle in cui si ritorna, come bambini, a meravigliarsi davanti allo spettacolo dell’universo.
Le esperienze più significative presentate nel Rapporto di Fine Legislatura riguardo le Vocazioni Scientifiche:
- L’Editoriale di Euresis su questo tema
- Antonia Poli (ITIS “Fermi” di Desio)
- Elio Sindoni (Direttore Dipartimento Scienze Ambiente e Territorio – Università degli Studi di Milano-Bicocca)
- Paola Platania (Istituto Fisica dei Plasmi, CNR di Milano)
- Salvatore Furia (Cittadella delle Scienze del Campo dei Fiori)