Antonia Poli: laureata in Fisica nel 1978 presso l’Università Statale di Milano, è stata per un anno borsista della Comunità Europea a Juelich, in Germania, dove si è occupata di ricerche nel campo della fisica sanitaria. Dopo un breve periodo come borsista all’Università di Milano, ha iniziato a insegnare nella scuola secondaria e dal 1984 sono docente di fisica a tempo indeterminato. Dapprima ha insegnato fisica nel biennio dell’Istituto Tecnico Industriale e quindi, dal 1994, ha iniziato a insegnare nel Liceo Scientifico Tecnologico progetto Brocca. Insegna a Desio presso l’ITIS “Fermi”. Al biennio insegna “Laboratorio di Fisica e Chimica”, mentre al triennio “Fisica e laboratorio”.
“La mia attività di comunicazione in ambito scientifico è strettamente collegata alla mia attività di docente. In collaborazione con mio marito, Agostino Fiorello, anch’egli docente di fisica, ho pubblicato quattro testi scolastici editati da ETAS – Rcs scuola . I titoli sono: “La materia dall’osservazione alle leggi“ ; “Fisica passo passo“ ; “Fisica di base“ ; “Elementi di Fisica“. Vorrei però parlare di alcune attività svolte in ambito scolastico all’interno dello spazio denominato “ aree di progetto”. Si tratta di un monte-ore, presente nei corsi sperimentali, ad esempio quello di liceo scientifico tecnologico, e destinato allo sviluppo di progetti multidisciplinari che possono prevedere anche realizzazioni pratiche e perfino una committenza esterna. Alcuni titoli delle aree di progetto che ho realizzato con i miei studenti di quarta e quinta liceo sono i seguenti:
– a.s. 2000/2001: Costruzione di un prototipo di impianto fotovoltaico atto a far funzionare una radio rice-trasmittente presso la Missione di Isimani in Tanzania;
– a.s. 2003/2004: Costruzione di dispositivi ad energia solare ( essiccatore solare e forno solare ) per la comunità di Isimani in Tanzania ;
– a.s. 2005/2006: Realizzazione di dispositivi, alimentati ad energia solare, per lo studio dei circuiti elettrici per la scuola secondaria di Isimani;
– a.s. 2009/2010: è in corso un nuovo progetto che coinvolge 8 scuole lombarde e 3 africane volto alla realizzazione di una versione ridotta e adattata ( in lingua inglese ) della mostra “A che tante facelle? La Via Lattea tra scienza, storia ed arte“ realizzata nel 2006 dall’Associazione Euresis. La mostra, in 20 pannelli, sarà distribuita gratuitamente a una rete di scuole africane.
Ogni progetto ha avuto la durata di circa due anni scolastici. Con gli studenti si sono svolte attività teoriche di studio circa i principi fisici di funzionamento dei vari apparecchi e anche attività di progettazione e di realizzazione pratica. I progetti sono stati condotti con l’assistenza di alcuni esperti, sia del mondo universitario sia tecnici professionisti. Nel 2005 e poi nel 2007 una delegazione di docenti e di studenti che hanno partecipato ai progetti si sono recati a Isimani in Tanzania, sia per incontrare e conoscere la realtà locale, sia per consegnare ed installare le apparecchiature realizzate.
La ricaduta è stata innanzitutto di tipo didattico – educativo sui miei studenti. E’ stato un modo per studiare le materie scolastiche in maniera più coinvolgente,partendo da problematiche concrete come ad esempio la mancanza di energia elettrica per far funzionare la radio di Isimani e le richieste di materiale didattico che erano pervenute dalla scuola secondaria di Isimani con cui siamo gemellati. E’ stata l’occasione anche per accostarsi ad un sapere di tipo pratico – tecnologico non secondario ad altri tipi di formazione. I ragazzi hanno partecipato con entusiasmo perché toccati in esigenze fondamentali, quella di conoscere e quella di condividere, cioè di amare. Per i ragazzi che hanno partecipato al viaggio in Tanzania, l’incontro con persone e stili di vita diversi è stato una lezione di vita.
Un motivo di successo è stato senz’altro la possibilità di apertura e di incontro con la realtà esterna alla scuola che questo progetto ha favorito. I ragazzi ( nostri ) hanno sperimentato un’utilità del loro lavoro scolastico: ad esempio imparare i circuiti elettrici non solo per se stessi, ma dare la possibilità ai compagni tanzani di migliorare il loro apprendimento mediante i kit sui circuiti elettrici che abbiamo realizzato e donato loro.
I ragazzi africani sono estremamente desiderosi di apprendere; per loro la scuola è un importante strumento per uscire dalla povertà. L’incontro con persone così desiderose di imparare fa riflettere e pone delle domande anche ai nostri studenti. I ragazzi italiani partecipano con interesse a queste attività sia perché sono molto più coinvolgenti di una lezione frontale sia anche per il rapporto e l’amicizia che si instaura con i compagni africani.
Le esperienze più significative presentate nel Rapporto di Fine Legislatura riguardo le Vocazioni Scientifiche: