Pronto soccorso spaziale per Hubble: uno Shuttle cercherà di allungargli la vita

Benedetta CappelliniRassegna Stampa

Per prolungargli la vita gli astronauti dello Shuttle Atlantis faranno di tutto, comprese cinque passeggiate spaziali. E visto che l’Hubble space telescope – in orbita intorno al nostro pianeta dall’ormai 1990 – non ha alcuna intenzione di andare in pensione, la missione guidata dal comandante Scott D. Altman avrà il preciso scopo di rimetterlo in sesto per farlo rimanere al suo “posto di lavoro” per almeno altri dieci anni.

Il cannocchiale di Galileo. A bordo della navetta spaziale in partenza lunedì dalla Florida anche una sorpresa: il piccolo e artigianale strumento che rivoluzionò la concezione del Cosmo, il cannocchiale utilizzato quattrocento anni fa da Galileo Galilei per le sue osservazioni. Con questo originale contributo, la Nasa parteciperà alle celebrazioni internazionali a ricordo dello scienziato pisano.


Il telescopio Hubble, frutto della collaborazione tra Nasa e Agenzia spaziale europea (Esa), risente degli acciacchi del tempo, i quasi 20 anni di attività,  i fatti, lo hanno portato allo stremo delle forze. Prima di questo altri equipaggi si erano prodigati negli anni per portare assistenza. Nel 1993, 1997, 1999 e nel 2002, le navette della Nasa avevano effettuato interventi di riparazione e manutenzione e quella in partenza lunedì sarà sicuramente la missione più complessa ma anche l’ultima.


Sette i membri dell’equipaggio che parteciperanno al “pronto soccorso spaziale” tra cui anche un astronauta di origini italiane. Insieme a Scott D. Altman, Megan McArtur, Michael T. Good, Gregory Johnson, John Grunsfeld e Andrew Feustel ci sarà Michael Massimino, 47 anni, sposato e padre di due figli, nato a New York da genitori di origini italiane. «Portare il telescopio di Galileo nello spazio – ha detto proprio Massimino – è un modo per onorare le mie origini. Al ritorno spero di avere l’opportunità di andare a Firenze per restituirlo al museo della Scienza». Massimino è ingegnere meccanico e si è laureato a Cambridge, al Mit (Massachusetts Institute of Technology). Sarà uno dei “passeggiatori spaziali”.


Ma cosa faranno gli astronauti dell’Atlantis per prolungare la vita ad Hubble? Innanzitutto installeranno due nuove apparecchiature: il Cos (Cosmic origins spectrograph) e il Wfc3 (Wide field Camera 3), «strumenti all’avanguardia – hanno fatto sapere dall’Esa – che miglioreranno la capacità di Hubble di osservare la debole luce che viene dalle stelle e dalle galassie più lontane dell’Universo».


Alcune settimane fa, un piccolo incidente durante l’installazione del carico all’interno della stiva di Atlantis, aveva fatto pensare ad un nuovo rinvio della missione: una chiave inglese caduta ad un tecnico da una piattaforma al padiglione 39/A.
Durante l’accidentale discesa, la chiave aveva urtato un pannello di raffreddamento andando anche a colpire due tecnici, uno ad un braccio e l’altro alla schiena. Non ci sono stati feriti e il radiatore è stato subito controllato. Le analisi effettuate dagli esperti della Nasa
hanno scongiurato un eventuale ritardo per la missione che, a meno di problematiche dell’ultima ora, dovrebbe partire lunedì per rimanere in orbita, a 569 chilometri di altezza, per 11 giorni.