Redazione, IlSussidiario, 22 novembre 2008
Nel clima di confusione in cui è immersa l’università italiana ci sono studenti appassionati allo studio e alla ricerca. Non si tratta di una notizia che avrà l’onore delle cronache sui grandi quotidiani, ma è indicativo di un desiderio di conoscenza che nessun taglio di risorse e nessuna occupazione possono bloccare. Dal 17 al 21 Novembre è stata allestita presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca la mostra “Atmosphera: realtà e miti dei cambiamenti climatici”, realizzata dall’Associazione Euresis in occasione dell’ultima edizione del Meeting di Rimini per l’amicizia tra i popoli. Ad esporla e a spiegarla gli universitari dell’associazione studentesca Help Point.
Il Rettore della Bicocca, Prof. Marcello Fontanesi, nell’incontro di apertura della mostra, ha incoraggiato i numerosi giovani presenti a prendere sul serio gli argomenti dei loro studi, sull’esempio dell’approccio metodologico usato dai curatori della mostra. All’incontro è intervenuto anche il Col. Mario Giuliacci, Professore di Fisica dell’Atmosfera e responsabile del Centro Epson Meteo, sottolineando che i dubbi e le incertezze illustrati accanto ai dati certi non vogliono aumentare la confusione, ma piuttosto far emergere la complessità del problema, via obbligata per la ricerca della verità.
«Questa mostra – ha dichiarato il Prof. Elio Sindoni, Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio – affronta il problema in modo rigoroso, cercando di mettere in evidenza le certezze e soprattutto i tanti dubbi. Il sistema “clima” è estremamente complesso, dipendendo da una serie di parametri astronomici, astrofisici, terrestri, atmosferici, e molti altri. Per questo i modelli che si cerca di costruire hanno margini di incertezza enormi e chi affronta seriamente il problema non può non tenerne conto. L’unica strada seria da intraprendere è quella della ricerca, poiché siamo in possesso di tecniche sempre più raffinate che ci permettono di indagare nel passato e, grazie a queste indagini, costruire modelli sempre più attendibili per il futuro del clima sul nostro pianeta». Dalle sue parole sono emerse chiaramente le conclusioni dell’intera mostra: «Se pur respingiamo il “catastrofismo”, dobbiamo tener conto che la Terra è un pianeta dalle caratteristiche eccezionali, forse uniche nell’universo, ma con un equilibrio delicatissimo, e che le sue risorse non devono essere “depredate”, ma usate con temperanza, in modo da non privarne i nostri “eredi”».
Visitatori di varie età hanno potuto approfondire le proprie conoscenze e confrontarsi col giudizio dei curatori. Ragazzi delle scuole medie e superiori hanno seguito le guide scoprendo con stupore il funzionamento dell’effetto serra, l’importanza e il ruolo del sole e la complessità dell’intreccio dei fattori in gioco nel clima terrestre. Numerosi universitari della Bicocca, da biotecnologie a scienze della formazione a economia, hanno avuto modo di acquisire informazioni fuori dai filtri dei media e qualcuno ha addirittura trovato un aiuto per il lavoro di tesi! Una matricola, stupita della proposta dei ragazzi di Help Point, ha commentato: «è bello che condividiate i vostri interessi, le notizie e i giudizi che avete scoperto». Anche per chi si è implicato come guida è stata un’esperienza di novità, come racconta Giulia: «Preparandomi per spiegare la mostra mi sono accorta che non potevo tralasciare le cose che mi interessavano meno, come faccio solitamente nel mio studio: per essere in grado di farmi capire dovevo prendere seriamente ogni aspetto. Andando a fondo in questo modo, ho scoperto un gusto nuovo per la conoscenza, anche nello studio di ogni giorno».
L’esposizione della mostra presso l’università di Milano-Bicocca è stata un’occasione per tutti di incontrare una posizione di serio e rinnovato interesse scientifico, che non pretende né di assolutizzare un dettaglio né tanto meno di dare tutte le risposte, ma rilancia ad una reale apertura dello sguardo.