Ricorrendo quest’anno il quarto centenario della nascita di Evangelista Torricelli (1608-1647), maggiore allievo di Galileo e universalmente noto per l’invenzione del barometro a mercurio, il Comune di Faenza, in collaborazione con varie associazioni scientifiche e culturali, ha organizzato una serie di manifestazioni per commemorare questo suo illustre cittadino.
Torricelli nacque a dir la verità a Roma, ma si considerò sempre faentino in quanto a Faenza trascorse gli anni dell’infanzia e della prima giovinezza, affidato alle cure dell’abate don Jacopo Torricelli. Questo zio materno lo guidò come un secondo padre (fu probabilmente per questo motivo che egli assunse il cognome della madre, Giacoma Torricelli) e lo fece studiare fra il 1619 e il 1624 presso la scuola dei Gesuiti, dove in particolare il giovane Evangelista iniziò quegli studi matematici che avrebbe poi proseguito a Roma fino al 1632, sotto la guida del Padre Benedetto Castelli. Torricelli lavorò a Roma tra il 1632 e il 1641 col Castelli, diventando anche segretario del prelato romano Giovanni battista Ciampoli, scienziato e politico, che egli seguì nei suoi incarichi nelle Marche e nell’Umbria. Nel 1641 Galileo Galilei lo invitò a raggiungerlo ad Arcetri come suo discepolo e assistente; alla morte di Galileo, nel novembre del 1642 il granduca Ferdinando di Toscana lo nominò successore del maestro, come Lettore di Matematica nello Studio Fiorentino.
Torricelli si dedicò allo studio della matematica, della meccanica dei gravi e dei fluidi, ed impiantò anche un laboratorio di ottica dove costruiva lenti e telescopi. La sua invenzione del barometro a mercurio, e le relative osservazioni sulla pressione atmosferica risalgono al 1644. Torricelli morì precocemente a Firenze nel 1647, probabilmente di febbre tifoidea, e qui è tuttora sepolto.
Le manifestazioni “Torricelliane” a ricordo di questo personaggio che tanto lustro ha dato alla città di Faenza, si sono susseguite nel corso dell’anno, fornendo anche l’occasione di riproporre le arti e la cultura di questa piccola, ma vivace cittadina (molto interessante in particolare la mostra che rievoca la grande esposizione cittadina che fu organizzata nel 1908 in occasione del terzo anniversario della nascita di Torricelli).
Gli eventi commemorativi avranno il loro culmine nei giorni 16 17 e 18 ottobre 2008 , con il convegno “Torricelli, Galileo e la scienza moderna”, al quale parteciperanno illustri scienziati italiani. Nell’ambito dei tre giorni del convegno da segnalare non solo eventi accademici, ma anche iniziative di fruibilità più popolare, quali spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche, oltre agli esperimenti pubblici in piazza “La forza del vuoto”, nel corso dei quali verranno ripetuti famosissime esperienze, con i tubi di Newton, gli emisferi di Magdeburgo, il barometro, ecc, che sono alla base della scienza moderna.
Verrà anche presentato il nuovo libro del fisico ravennate Fabio Toscano, “L’erede di Galileo. Vita breve e mirabile di Evangelista Torricelli”.Maggiori informazioni e programmi sono reperibili sul sito www.torricellianefaenza.it
Torricelli nacque a dir la verità a Roma, ma si considerò sempre faentino in quanto a Faenza trascorse gli anni dell’infanzia e della prima giovinezza, affidato alle cure dell’abate don Jacopo Torricelli. Questo zio materno lo guidò come un secondo padre (fu probabilmente per questo motivo che egli assunse il cognome della madre, Giacoma Torricelli) e lo fece studiare fra il 1619 e il 1624 presso la scuola dei Gesuiti, dove in particolare il giovane Evangelista iniziò quegli studi matematici che avrebbe poi proseguito a Roma fino al 1632, sotto la guida del Padre Benedetto Castelli. Torricelli lavorò a Roma tra il 1632 e il 1641 col Castelli, diventando anche segretario del prelato romano Giovanni battista Ciampoli, scienziato e politico, che egli seguì nei suoi incarichi nelle Marche e nell’Umbria. Nel 1641 Galileo Galilei lo invitò a raggiungerlo ad Arcetri come suo discepolo e assistente; alla morte di Galileo, nel novembre del 1642 il granduca Ferdinando di Toscana lo nominò successore del maestro, come Lettore di Matematica nello Studio Fiorentino.
Torricelli si dedicò allo studio della matematica, della meccanica dei gravi e dei fluidi, ed impiantò anche un laboratorio di ottica dove costruiva lenti e telescopi. La sua invenzione del barometro a mercurio, e le relative osservazioni sulla pressione atmosferica risalgono al 1644. Torricelli morì precocemente a Firenze nel 1647, probabilmente di febbre tifoidea, e qui è tuttora sepolto.
Le manifestazioni “Torricelliane” a ricordo di questo personaggio che tanto lustro ha dato alla città di Faenza, si sono susseguite nel corso dell’anno, fornendo anche l’occasione di riproporre le arti e la cultura di questa piccola, ma vivace cittadina (molto interessante in particolare la mostra che rievoca la grande esposizione cittadina che fu organizzata nel 1908 in occasione del terzo anniversario della nascita di Torricelli).
Gli eventi commemorativi avranno il loro culmine nei giorni 16 17 e 18 ottobre 2008 , con il convegno “Torricelli, Galileo e la scienza moderna”, al quale parteciperanno illustri scienziati italiani. Nell’ambito dei tre giorni del convegno da segnalare non solo eventi accademici, ma anche iniziative di fruibilità più popolare, quali spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche, oltre agli esperimenti pubblici in piazza “La forza del vuoto”, nel corso dei quali verranno ripetuti famosissime esperienze, con i tubi di Newton, gli emisferi di Magdeburgo, il barometro, ecc, che sono alla base della scienza moderna.
Verrà anche presentato il nuovo libro del fisico ravennate Fabio Toscano, “L’erede di Galileo. Vita breve e mirabile di Evangelista Torricelli”.Maggiori informazioni e programmi sono reperibili sul sito www.torricellianefaenza.it