Cambiamenti climatici: catastrofismo o reali pericoli?

Benedetta CappelliniArticoli

“Ammettendo che il clima stia veramente cambiando, quali sono le vere cause, quali i possibili rimedi?”
Riproponiamo il testo dell’incontro tenutosi durante il Meeting di Rimini 2008 introdotto da Elio Sindoni.
Partecipanti: Antonio Ballarin Denti, Richard Lindzen, Franco Prodi.
Giovedì, 28 agosto 2008, ore 19.00 Sala A1 (Le foto dell’incontro)
Partecipano:
Antonio Ballarin Denti, Docente di Fisica dell’Ambiente all’Università Cattolica Sacro Cuore di Brescia;
Richard Lindzen, Docente di Meteorologia al MIT di Boston;
Franco Prodi, Direttore Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna.
Introduce:
Elio Sindoni, Direttore del Dipartimento di Scienze, dell’Ambiente e del Territorio all’Università degli Studi di Milano Bicocca

Elio Sindoni: Buon pomeriggio e grazie di essere intervenuti a questo incontro. Una breve introduzione per presentare l’argomento che tratteremo in questa tavola rotonda e i nostri ospiti.  Ghiacciai che si stanno rapidamente riducendo,  deserti che avanzano, devastanti uragani  che imperversano con frequenza sempre maggiore. Insomma il clima sta cambiando. Ma è veramente qualcosa che non è mai successo prima? Qualcosa di nuovo? Sant’Agostino verso la metà del IV secolo diceva:” ogni anno, diciamo, quando sentiamo freddo, non ha mai fatto tanto freddo o anche diciamo non ha mai fatto tanto caldo”. Il problema dei cambiamenti climatici ha assunto ormai da parecchi anni la dimensione di una emergenza planetaria. Ne parlano in continuazione molti mezzi di comunicazione, sono organizzati convegni a livello mondiale, è stato addirittura assegnato un premio Nobel per la pace. Ma la domanda fondamentale che gli scienziati che si occupano seriamente di clima  si devono porre, ed è la domanda che porrò ai nostri graditi ospiti, è questa: ammesso che il clima stia veramente cambiando, quali sono le vere cause, quali i possibili rimedi. Un’altra domanda cruciale riguarda poi la  reale possibilità di fare delle previsioni attendibili. Di questo personalmente ho molti dubbi. Quando sento previsioni catastrofiche,  per esempio che tra qualche decina di anni non ci sarà più Venezia, che scompariranno molte isole, che i mari si alzeranno di qualche metro, e tutto ciò quando è già difficile essere sicuri del tempo che farà domani…. . Un altro problema che ritengo importante e che porrò come seconda  domanda  ai nostri ospiti è se veramente il cosiddetto riscaldamento globale sia la più importante emergenza che l’uomo deve attualmente affrontare. Alcuni anni fa’ 191 paesi delle Nazioni Unite hanno lavorato al cosiddetto Millenium Development Goals (MDGs) cioè alla definizione delle principali emergenze che l’umanità si troverà ad affrontare nei prossimi vent’anni. Orbene il problema del riscaldamento globale non è stato considerato la più impellente delle emergenze, anzi gli è stato ‘assegnato’ un posto abbastanza in fondo alla lista. Secondo il MDGs, ciò a cui invece bisogna dedicare il massimo impegno, sia finanziario sia umano, sono il problema della fame nel mondo e quello della mortalità infantile. Vi leggo alcuni dati. A livello mondiale il numero di persone che nel 2004 vivevano con meno di un dollaro al giorno  erano   circa 980 milioni e, per quanto riguarda la mortalità infantile,  sappiamo che quasi 11 milioni di bambini muoiono ogni anno prima del loro quinto compleanno, cioè una media di un bambino ogni tre secondi. Allora uno dei principali obiettivi del Millenium Development Goals è proprio quello di cercare entro il 2015  di affrontare questo enorme problema. Questo è forse più importante che non dedicare enormi risorse finanziarie al problema del riscaldamento globale, dando credito all’ipotesi   che la temperatura potrebbe alzarsi nei prossimi cento anni di qualche decimo di grado. Tutto ciò ci porta a dover considerare su basi serie, cioè strettamente scientifiche, il problema del global warming evitando sprechi di risorse economiche e soprattutto evitando di spargere il terrore. Per questo abbiamo invitato a parlare oggi tre persone che si occupano in maniera molto seria di problemi ambientali. Il professor Richard Lindzen, docente di Meteorologia al MIT, molto noto per le sue ricerche sulla dinamica meteorologica, in particolare sulle onde planetarie; il professor Franco Prodi, Direttore dell’ Istituto ISAC CNR, uno dei più importanti istituti italiani  per le ricerche ambientali, e ordinario di fisica  generale e di Fisica dell’atmosfera presso l’Università di Ferrara. Infine il professor Antonio Ballarin Denti,  professore ordinario di Fisica dell’Ambiente all’Università Cattolica Sacro Cuore di Brescia e coordinatore scientifico della Fondazione Lombardia per l’ Ambiente. Ai nostri ospiti farò due domande. Prima domanda: ci sono basi scientifiche attendibili che l’attuale riscaldamento sia causato soprattutto da problemi antropici? Cioè dall’uomo? Seconda domanda: è veramente questa la massima emergenza, la più impellente emergenza che dobbiamo affrontare nei prossimi anni?

Appunti non rivisti dagli autori

La registrazione dell’incontro è visibile su www.meetingrimini.tv