Atmosphera. Realta e miti dei cambiamenti climatici

Benedetta CappelliniArticoli

Martedì, 26 agosto 2008, ore 15.00, Sala Neri (Le foto dell’incontro)

Relatori: Marco Bersanelli, Docente di Astrofisica all’Università degli studi di Milano;
Valter Maggi, Docente di Geografia Fisica e Climatologia all’Università degli Studi di Milano-Bicocca;
Carlo Sozzi
, Ricercatore CNR.

Moderatore: Elio Sindoni, Direttore del Dipartimento di Scienze, dell’Ambiente e del Territorio all’Università degli Studi di Milano Bicocca.

Elio Sindoni: Buon pomeriggio! Grazie per essere venuti cosi numerosi per la presentazione della mostra scientifica di quest’anno. Euresis, Associazione per la promozione e lo sviluppo della cultura e del lavoro scientifico, ormai da più di 10 anni organizza per il Meeting una mostra scientifica.
    L’argomento di questo anno è il clima, un tema molto scottante, che da parecchi anni riempie le pagine dei giornali, con articoli spesso tutt’altro che rigorosi dal punto di vista scientifico. Come nostra abitudine, abbiamo invece voluto dare a questa mostra un taglio rigorosamente scientifico. Per questo le persone che hanno collaborato con noi per preparare questa mostra – alcune delle quali abbiamo invitato a parlare nella presentazione di oggi e nella tavola rotonda che ci sarà giovedì in A1 – sono tutti scienziati che hanno lavorato con rigore scientifico, oltre che con entusiasmo e passione,  su questo tema.
   La mostra è molto articolata e abbiamo pensato quindi di chiedere ai nostri ospiti di focalizzare il loro intervento solo su alcuni aspetti che diano comunque un’idea abbastanza esaustiva del nostro lavoro. La mostra parte dalle evidenze che sembrano mostrare inequivocabilmente che è in atto un riscaldamento del clima terrestre. Si evidenzia quindi che simili cambiamenti climatici sono avvenuti anche in passato, e in particolare che alcune grandi civiltà hanno subito pesantemente le bizze del clima, che hanno addirittura portato in alcuni casi alla loro scomparsa. Un punto essenziale che viene discusso riguarda tutti i fenomeni e le cause che concorrono, interferendo anche tra loro, a stabilire le condizioni climatiche (variazioni dell’eccentricità dell’orbita della Terra, dell’inclinazione del suo asse, la precessione degli equinozi, l’attività solare, gli aerosol, le nubi, le correnti oceaniche, le emissioni vulcaniche e infine le attività antropiche). Abbiamo dato particolare rilevanza a descrivere i metodi e le tecniche che si usano per riuscire ricostruire il clima del passato, la cosiddetta paleoclimatologia, a discutere sul  significato delle misure di temperatura media globale sulla Terra e infine su come si costruiscono i vari modelli previsionali e su quanto siano affidabili.
    I relatori di oggi  daranno quindi soltanto alcuni flash di questa mostra, che è molto complessa e veramente didattica. Essendoci inoltre resi conto che era un po’ troppo  difficile per i bambini degli ultimi anni delle scuole elementari e delle scuole medie,  abbiamo anche introdotto all’interno della mostra una serie di pannelli  per i bambini, fatta apposta per loro.
    I relatori che ci parleranno oggi sono il Prof. Marco Bersanelli, professore di Astrofisica all’Università degli Studi di Milano, che è fortemente impegnato in un grosso progetto, il satellite Planck, che partirà l’anno prossimo e che permetterà di indagare sempre più profondamente  sui primi istanti dell’Universo.
Il Prof. Valter Maggi, professore di climatologia all’Università degli Studi di Milano Bicocca, che  passa in genere tre mesi all’anno, mentre voi siete intorno al camino a festeggiare Natale, in una base scientifica in Antartide, approfittando che là è estate e la temperatura è appena di 50 gradi sotto zero. Il professor Maggi ha avuto anche la gentilezza di portare in mostra, come vedrete, delle carote di ghiaccio, prese proprio nei ghiacci dell’Antartide, che hanno permesso di ricostruire il clima del passato, sino a quasi un milione di anni fa’.
Infine, abbiamo il Dott. Carlo Sozzi, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha lavorato molto alla messa a punto di questa mostra e che si occupa di un problema che sarà fondamentale in futuro per la vita dell’uomo e per l’ambiente, cioè  la fusione nucleare.

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