Avvenire, 17 Gennaio 2008
AL MAGNIFICO RETTORE DELL’UNIVERSITÀ DI ROMA, LA SAPIENZA
Prof. Renato Guarini
e p.c. alla Segreteria di Stato della Santa Sede
Caro Rettore,
siamo un gruppo di docenti e ricercatori di varie università italiane, di provenienza disciplinare prevalentemente scientifica e orientamento culturale anche diverso.
Abbiamo letto con viva sorpresa le lettere che ti sono state rivolte, a proposito della partecipazione di Benedetto XVI alla prossima inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Roma “La Sapienza”, da parte di un gruppo di colleghi, in maggioranza fisici.
Riteniamo francamente inaccettabile sia il tono, sia la forma, sia la sostanza delle lettere in questione. Ci sembra che l’atteggiamento del Papa e della Chiesa, col suo forte appello alla ragione e contro il relativismo, sia molto più rispettoso e in linea con lo spirito scientifico di tante correnti del pensiero moderno, i cui esiti, oltretutto, spesso devastanti per l’intera umanità, abbiamo purtroppo dovuto sperimentare più volte nell’ultimo secolo.
Senza entrare in particolari e in varie imprecisioni contenute nelle lettere, l’idea che le conoscenze ottenute con i metodi delle scienze naturali non possano pretendere di essere esaustive di tutto ciò che lo spirito umano può aspirare a raggiungere, ma vadano inquadrate nella più ampia cornice della razionalità umana, non ci sembra per nulla lesiva della Scienza, ma anzi in linea con la più moderna epistemologia. Pensiamo si tratti comunque di una tesi degna di essere rispettata e che debba semmai essere oggetto di un confronto culturale sereno.
Ciò che appare, invece, francamente improntato a pregiudizio e intolleranza è proprio il contenuto delle lettere in questione. Particolarmente infelice appare poi il riferimento in una di queste ad un passo di un noto epistemologo, che compare in un discorso pronunciato dall’allora cardinale Ratzinger presso l’Università di Parma, riferimento che, avulso come è dal contesto ed amputato di tutto il commento successivo, stravolge completamente il senso del testo originale.
In conclusione esprimiamo a te e ai tuoi collaboratori la nostra solidarietà e auspichiamo che anacronistiche manifestazioni di intolleranza del tipo di cui ci troviamo in presenza possano essere superate, nel rispetto delle posizioni di tutti, e si ritorni a quel clima di serenità e di confronto che dovrebbe essere tipico della vita universitaria.
Con osservanza
siamo un gruppo di docenti e ricercatori di varie università italiane, di provenienza disciplinare prevalentemente scientifica e orientamento culturale anche diverso.
Abbiamo letto con viva sorpresa le lettere che ti sono state rivolte, a proposito della partecipazione di Benedetto XVI alla prossima inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Roma “La Sapienza”, da parte di un gruppo di colleghi, in maggioranza fisici.
Riteniamo francamente inaccettabile sia il tono, sia la forma, sia la sostanza delle lettere in questione. Ci sembra che l’atteggiamento del Papa e della Chiesa, col suo forte appello alla ragione e contro il relativismo, sia molto più rispettoso e in linea con lo spirito scientifico di tante correnti del pensiero moderno, i cui esiti, oltretutto, spesso devastanti per l’intera umanità, abbiamo purtroppo dovuto sperimentare più volte nell’ultimo secolo.
Senza entrare in particolari e in varie imprecisioni contenute nelle lettere, l’idea che le conoscenze ottenute con i metodi delle scienze naturali non possano pretendere di essere esaustive di tutto ciò che lo spirito umano può aspirare a raggiungere, ma vadano inquadrate nella più ampia cornice della razionalità umana, non ci sembra per nulla lesiva della Scienza, ma anzi in linea con la più moderna epistemologia. Pensiamo si tratti comunque di una tesi degna di essere rispettata e che debba semmai essere oggetto di un confronto culturale sereno.
Ciò che appare, invece, francamente improntato a pregiudizio e intolleranza è proprio il contenuto delle lettere in questione. Particolarmente infelice appare poi il riferimento in una di queste ad un passo di un noto epistemologo, che compare in un discorso pronunciato dall’allora cardinale Ratzinger presso l’Università di Parma, riferimento che, avulso come è dal contesto ed amputato di tutto il commento successivo, stravolge completamente il senso del testo originale.
In conclusione esprimiamo a te e ai tuoi collaboratori la nostra solidarietà e auspichiamo che anacronistiche manifestazioni di intolleranza del tipo di cui ci troviamo in presenza possano essere superate, nel rispetto delle posizioni di tutti, e si ritorni a quel clima di serenità e di confronto che dovrebbe essere tipico della vita universitaria.
Con osservanza
Giampaolo Bellini, Professore Ordinario di Fisica, Università Statale di Milano
Marco Bersanelli, Professore Straordinario di Astofisica, Università Statale di Milano
Giovanni Maria Prosperi, già Professore Ordinario di Fisica Teorica, Università Statale di Milano
sottoscritta già da oltre 500 tra professori e ricercatori appartenenti a università italiane e estere.
Per sottoscrivere basta mandare una e-mail a:papa.sapienza@gmail.comcon il vostro NOME, COGNOME, UNIVERSITÀ, AFFILIAZIONE