Webb’s corner

Benedetta Cappellini2023, Articoli, News

Il James Webb Space Telescope (JWST) è un telescopio spaziale lanciato il 25 Dicembre del 2021. Esso ha uno specchio di 6.5 metri di diametro, che è in realtà costituito da specchi esagonali più piccoli, per la precisione 18 specchietti, per ognuno dei quali l’inclinazione può essere regolata con una precisione altissima, paragonabile ad un decimillesimo del diametro di un capello umano. Il JWST non osserva alle lunghezze d’onda percepibili dall’occhio umano, bensì a frequenze più basse, in quella zona dello spettro elettromagnetico chiamata infrarosso; e in particolare si concentra sul vicino infrarosso (le frequenze più simili a quelle del visibile, tramite lo strumento chiamato NIRCam) e sul medio infrarosso (frequenze leggermente più basse, tramite lo strumento chiamato MiRi).

In questa sezione abbiamo raccolto tutte le immagini di James Webb dal giorno del lancio, corredate di una piccola spiegazione. Questa lista viene aggiornata con l'immagine più recente ogni volta che James Webb osserva qualcosa di nuovo.

 

NUOVA IMMAGINE!

 

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7 Giugno: James Webb trova tracce di molecole organiche complesse (simili a quelle del fumo) in una galassia a più di 12 miliardi di anni luce dalla Terra. Questo suggerisce che la chimica delle molecole nella storia dell'Universo possa essere iniziata molto prima di quanto si pensasse. Questa galassia ha inoltre la particolarità di essere quasi perfettamente allineata sulla linea di vista con una galassia a noi più vicina, che provoca una curvatura della luce detta Lensing Gravitazionale, facendo sì che intorno alla galassia più lontana si formi una struttura fittizia e molto rara da osservare, chiamata 'anello di Einstein' 

 

 

TUTTE LE IMMAGINI DI JAMES WEBB (2023)

 

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5 Giugno: questa immagine in infrarosso contiene più di 45.000 galassie, e fa parte del programma JADES, o JWST Advanced Extragalactic Survey (Credits: NASA)

 

 

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2 Giugno: una bellissima immagine combinata di MIRI e NIRCam della galassia NGC 5068, la cui barra centrale è visibile nell'angolo in alto a sinistra. Questa galassia si trova a circa 17 milioni di anni luce nella costellazione della Vergine (Credits: ESA)

 

 

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30 Maggio: James Webb ha osservato un gigantesco sbuffo di vapore acqueo emesso dalla superficie del satellite di Saturno Encelado. Questo pennacchio si espande per l'equivalente di 20 volte la dimensione della Luna! E la frequenza con cui il vapore viene espulso è così alta che permetterebbe di riempire d'acqua una piscina olimpionica in meno di 2 ore. Encelado è quindi uno degli oggetti più intriganti per la ricerca di segni di vita al di fuori del nsotro pianeta, poiché al di sotto della sua crosta ghiacciata si trova un intero oceano di acqua salata (Credits: NASA)

 

 

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23 Maggio: l'ammasso stellare NGC 346, le galassie a spirale NGC 1672 e Messier 74, e i Pilastri della Creazione (Nebulosa Aquila), in queste immagini mai viste prima che combinano dati in ottico, infrarosso e raggi X raccolti dai telescopi Webb, Chandra, Hubble, Spitzer, XMM-Newton, e ESO (Credits: Chandra X-ray Observatory)

 

 

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15 Maggio: immagine della cometa 238P/Read con lo strumento NIRCam (effettuata in realtà l'8 Settembre 2022). Si può notare il tipico alone nebuloso delle comete, detto appunto chioma, e la coda, dovuti alla presenza di ghiaccio che si scioglie a causa della periodica vicinanza con il Sole. Questa cometa si trova nella Fascia degli Asteroidi del Sistema Solare, nonostante non sia un asteroide. Per lungo tempo gli scienziati hanno ipotizzato che la fascia degli asteroidi potesse contenere ghiaccio, e l'osservazione di questa cometa ne fornisce per la prima volta la prova! (Credits: NASA)

 

 

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8 Maggio: James Webb cattura l'immagine dei dischi di polvere intorno alla giovane stella Formalhaut (nella costellazione del Pesce Australe), rivelando tre cinture concentriche di asteroidi, che si estendono fino a 23 miliardi di km dal centro del sistema (corrispondenti a 150 volte la distanza tra la Terra e il Sole!). L'anello più interno, di cui non si conosceva l'esistenza, è stato osservato per la prima volta proprio da James Webb (Credits: NASA). In questa immagine la stella Formalhaut è stata oscurata, poiché la sua grande luminosità, molto superiore a quella del disco, avrebbe impedito di scorgerne i dettagli

 

 

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17 Aprile: due galassie a spirale si scontrano, con la luce di più di 3 trilioni di soli, in questa immagine infrarossa di James Webb. L'oggetto formatosi, chiamato Arp 220, ha innescato una gigantesca formazione di stelle al suo interno (Credits: NASA)

 

 

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17 Aprile: due galassie a spirale si scontrano, con la luce di più di 3 trilioni di soli, in questa immagine infrarossa di James Webb. L'oggetto formatosi, chiamato Arp 220, ha innescato una gigantesca formazione di stelle al suo interno (Credits: NASA)

 

 

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12 Aprile: confronto tra l'Hubble Ultra Deep Field (una piccola regione dello spazio nella costellazione della Fornace) osservato dal telescopio spaziale Hubble (in una osservazione durata più di 11 giorni) e un'area simile della stessa regione di spazio, osservata da James Webb in meno di un giorno. Questa immagine dimostra le capacità di James Webb in termini di efficienza, e rivela numerose galassie rosse invisibili nell'immagine di Hubble (Credits: NASA)

 

 

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7 Aprile: questa nuova immagine di James Webb nel medio infrarosso mostra i resti dell'esplosione di Supernova della stella Cassiopea A, avvenuta circa 340 anni fa dal punto di vista della Terra (Credits: NASA)

 

 

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6 Aprile: James Webb ri-osserva il pianeta Urano con un dettaglio senza precedenti. Nell'immagine sono visibili: una delle calotte polari (la grande macchia bianca sulla destra), delle nuvole (i due cerchietti luminosi) e ben 11 dei suoi 13 anelli. Urano è l'unico pianeta del Sistema Solare ad avere un asse di rotazione quasi parallelo al piano della sua orbita, e questo permette di osservare interamente i suoi meravigliosi anelli (Credits: NASA)

 

 

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28 Marzo: questa immagine mostra alcune galassie lontane, il cui aspetto è distorto dall'effetto di lente gravitazionale, prodotto dall'immensa massa dell'ammasso di galassie SDSS J1226+2149. Quest'ultimo si trova a 6,3 milioni di anni luce dalla Terra (Credits: ESA)

 

 

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14 Marzo: una stella di Wolf-Rayet, una delle più luminose, più massive e più difficili da osservare (perché osservabili solo per poco tempo); infatti la fase di Wolf-Rayet è un breve stadio raggiunto da alcune stelle poco prima di diventare Supernovae. Il nome nome di questa stella è WR 124, e si trova nella costellazione della Freccia (Sagitta), a 15.000 anni luce dalla Terra. La sua massa è circa 30 volte quella del Sole, ed ha già espulso tanto materiale quanto 10 volte la massa del Sole. Il materiale espulso si espande nello spazio circostante raffreddandosi, e formando la polvere cosmica, che sembra splendere in queste osservazioni infrarosse di James Webb (Credits: NASA)

 

 

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1 Marzo: questa meravigliosa immagine contiene 3 differenti immagini della stessa galassia, la quale ospita una Supernova. Ognuna di queste tre immagini è stata orginata da una colossale lente gravitazionale, prodotta dall'ammasso di galassie RXJ2129. Ciascuna delle tre immagini nelle miniature restituisce l'aspetto della galassia in tre momenti diversi della sua vita (il modo in cui la lente distorce lo spazio-tempo fa sì che la luce proceda su percorsi più o meno lunghi). Nell'immagine in mezzo la luce ha preso il percorso più lungo, e la Supernova è ancora visibile (il suo nome è AT 2022riv); in basso sono passati 320 giorni rispetto alla prima immagine, e in alto ne sono passati circa 1000, e la Supernova si è ormai oscurata. (Credits: ESA)

 

 

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22 Febbraio: immagine dell'ammasso globulare M92 catturata dallo strumento NIRCam. L'immagine è formata dalla composizione di quattro esposizioni usando quattro diversi filtri. La striscia nera nel mezzo è dovuta alla separazione fisica tra i due detectors di NIRCam, e si posiziona in corrispondenza del centro dell'ammasso, così denso di stelle che la sua luminosità non può essere immortalata assieme alle altre altre regioni più periferiche dell'ammasso. M92 si trova a circa 27.000 anni luce da noi, e questa immagine copre una distanza angolare di circa 5 arcominuti (corrispondenti a circa 39 anni luce). (Credits: NASA)

 

 

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16 Febbraio: una immagine ad alta risoluzione della galassia vicina NG7496, composta da osservazioni fatte con diversi filtri di MIRI. I bracci a spirale sono pieni di cavità e filamenti che si sovrappongono, e che indicano la presenza di di stelle appena formate che rilasiciano energia e in molti casi anche materia nello spazio interstellare attorno ad esse.  (Credits: NASA)

 

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16 Febbraio: NGC 1433 è una galassia a spirale barrata con un nucleo molto brillante circondato da un doppio anello di stelle in formazione (Credits: NASA)

 

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16 Febbraio: in questa immagine di NGC 1365, grumi di polevere e gas interstellari assorbono la luce delle stelle in formazione e la riemettono in luce infrarossa, illuminando la struttura della galassia stessa (Credits: NASA)

 

 

 

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15 Febbraio: una nuova immagine dell’ammasso di galassie di Abell 2744, detto Pandora Cluster.  Gli astronomi stimano che l’immagine contenga circa 50.000 sorgenti! E come in molte immagini di James Webb, anche in questa si può notare il lensing gravitazionale, ovvero come l’enorme massa dell’ammasso deformi lo spazio, producendo deformazioni sulle galassie sullo sfondo. L’ammasso di Pandora è un ammasso gigantesco che si presume si sia formato dalla fusione di almeno altri 4 ammassi di galassie, avvenuta in un lasso di tempo di circa 350 milioni di anni. L’ammasso si trova a circa 3,5 miliardi di anni luce dalla Terra. (Credits: NASA)

 

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31 Gennaio: grande galassia a spirale LEDA 2046648 nella costellazione di Ercole, circondata da una miriade di altre galassie in questa magnifica immagine (credits: ESA)

 

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20 Gennaio: regione centrale della regione molecolare oscura Camaleonte I, a 630 anni luce dalla Terra. In questa nube molecolare ghiacciata sono stata individuate molecole ghiacciate di anidride carbonica, ammoniaca, metano. Questa regione è così fredda e oscura che le molecole stesse si sono ghiacciate formando granelli di polvere dentro di essa. Webb ha così dimostrato per la prima volta che molecole complesse possono formarsi nelle profondità delle nubi molecolari ghiacciate, in assenza di stelle (credits: ESA)

 

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17 Gennaio: James Webb e il satellite Chandra collaborano per creare questa nuova affascinante immagine della nebulosa Tarantola in infrarosso e raggi X (credits: NASA)

 

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12 Gennaio: ecco la prima immagine in infrarosso del disco proto-planetario attorno ad una stella! Si tratta di AU Mic, una stella rossa piuttosto vicina attorno alla quale orbitano due pianeti. Webb, dopo aver bloccato la luce della stella tramite il coronografo di NIRCam, ha potuto osservare il disco di polveri tanto vicino alla stella quanto lo è l’orbita di Giove al Sole. Questa immagine mostra il disco visto di taglio attraverso due diverse lunghezze d’onda (due diversi filtri applicati allo strumento) con lo strumento NIRCam (credits: ESA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

11 Gennaio: la regione di formazione stellare NGC 346, all’interno della nostra galassia nana satellite, la Piccola Nube di Magellano. Webb è stato in grado di osservare non solo le stelle in formazione all’interno della nebulosa, ma anche i dischi proto-planetari intorno ad esse (credits: Webb Space Telescope)

 

TUTTE LE IMMAGINI DI JAMES WEBB (2022)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

22 Dicembre: dopo circa 2 settimane di stop osservativo, James Webb regala un’immagine che sembra fatta apposta per il periodo natalizio. Si tratta della galassia a spirale NGC 7469, dal diametro di circa 90.000 anni luce (paragonabile alla Via Lattea) e distante circa 220 milioni di anni luce dalla Terra. In questa immagine assomiglia ad una ghirlanda di stelle rosse; dalla zona centrale, che ospita un luminosissimo AGN (nucleo galattico attivo, la cui energia nasce dalla quantità di materia che cade all’interno del buco nero supermassiccio al centro della galassia stessa), si dipartono i raggi di quello che è un effetto ottico tipico degli specchi di JWST (credits: INAF)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

14 Dicembre: la NASA rilascia una foto di una porzione di cielo (grande quanto il 2% della porzione occupata dalla Luna) osservata da James Webb in 8 diverse lunghezze d’onda dell’infrarosso, e combinata con la stessa immagine osservata da Hubble con 3 filtri nel visibile e vicino ultravioletto. Riportiamo l’immagine ritagliata, presente anche sul sito della NASA, per apprezzare al meglio il dettaglio delle numerosissime galassie presenti (alcune delle quali un miliardo di volte meno brillanti di quanto possa mai percepire l’occhio umano) (credits NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

1 Dicembre: la NASA diffonde una foto scattata da James Webb che immortala le nubi nell’atmosfera di Titano, osservate tramite lo strumento NIRCAM, al quale sono stati applicati diversi filtri. L’immagine mostra i nomi di alcune regioni, e in particolare: Kraken Mare, che è probabilmente un mare di metano; Belet che è composto di dune di sabbia scure; Adiri che è una regione che riflette la luce solare in modo particolare (credits: INAF)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

30 Novembre: in questa splendida immagine due galassie si stanno fondendo tra di loro, attorcigliandosi e deformandosi a vicenda. I filamenti luminosi che collegano i due centri galattici sono particolarmente brillanti nelle lunghezze d’onda di Webb, e rappresentano regioni dove sta avvenendo la formazione di nuove stelle. Questo sistema prende il nome di II ZW 96, e si trova a 500 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione del Delfino (credits: ESA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

17 Novembre: James Webb individua le 2 galassie da cui proviene la luce stellare più lontana mai osservata (all’interno dei quadratini nell’immagine grande, e ingrandite nello zoom). Si tratta di due galassie compatte, prive di spirale, e che esistevano già 350-450 milioni di anni dopo il Big Bang, e si trovano nelle regioni periferiche dell’ammasso gigante di galassie Abell 2744 (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

16 Novembre: la Nebulosa Clessidra! Questa nebulosa, distante 450 anni luce, assomiglia proprio ad una clessidra infuocata, ma in realtà di tratta di una protostella, cioè lo stadio iniziale della vita di una stella, durante il quale essa è circondata dal cosiddetto disco proto-planetario, che visto di taglio in questa immagine, oscura la protostella mostrandosi come un segmento molto scuro (che ha delle dimensioni simili a quelle dell’intero Sistema Solare, e dal quale, come suggerisce il nome, possono formarsi i pianeti che orbiteranno attorno alla stella). Le ali della nebulosa sono invece costituite dal materiale espulso dalla protostella e illuminato dalla luce della protostella stessa (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

9 Novembre: James Webb fotografa la galassia nana irregolare di Wolf-Lundmark-Melotte (3.4 milioni di anni luce), e ne fa uno spettacolare zoom, straripante di stelle appartenenti alla galassia, e di altre galassie sullo sfondo. In questa immagine il risultato di Webb è confrontato con una precedente osservazione del satellite Spitzer. Le galassie irregolari sono prive di una forma precisa probabilmente perché sono il risultato di un merger (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

1 Novembre: l’ammasso di galassie MACS 0647, con la sua enorme massa, piega lo spazio e produce un curioso effetto di lente gravitazionale sulla galassia MACS 0647-JD. Infatti, come evidenziato dai quadratini nell’immagine e come mostrato nella colonna a destra dell’immagine, questa stessa galassia appare ben 3 volte, e, cosa ancora più interessante, si rivela come composta da 2 distinti oggetti, suggerendoci che potrebbe essere costituita da due galassie che stanno per fondersi (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

25 Ottobre: la fusione galattica IC 1623, costituita da due galassie a 270 miliardi di km, nella costellazione della Balena, che si stanno fondendo tra loro. Durante queste fusioni, chiamate ‘merger’, la galassie sperimentano un incremento importante del loro tasso di formazione stellare, tanto che in IC 1623 esso è 20 volte più veloce che nella Via Lattea (credits: ESA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

19 Ottobre: una immagine di una bellezza mai vista prima della nebulosa dell’Aquila, soprannominata ‘i pilastri della creazione’ poiché si tratta di una nube di gas dove nascono stelle senza sosta, e la sua forma assomiglia a dei pilastri rocciosi che si protendono verso l’alto. Hubble nel 1995 rese famosa questa nebulosa, ma in questa nuova immagine di Webb sono presenti innumerevoli stelle e dettagli prima invisibili, e le regioni dove le stelle nuove stanno nascendo appaiono come macchie di lava all’interno dei pilastri stessi. Questa nebulosa si trova a circa 6500 anni luce da noi (credits: Webb Space Telescope)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

12 Ottobre: una nuova immagine di WR 140. Questa immagine testimonia l’interazione tra due stelle compagne, che ogni 8 anni si avvicinano percorrendo le rispettive orbite. La loro vicinanza crea correnti di gas che collidono tra loro e che, alle giuste condizioni, portano alla formazione di un nuovo anello di gas ad ogni incontro. In questa immagine Webb immortala per la prima volta ben 17 anelli di gas presenti in questo sistema (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

5 Ottobre: una nuova collaborazione tra James Webb e Hubble! Ecco l’immagine del doppietto galattico VV191, composto da una galassia a spirale (sulla destra) e da una galassia ellittica gigante (sinistra). All’interno dell’immagine di quest’ultima, i ricercatori sono stati in grado di individuare una galassia mai vista prima, deformata dall’effetto di lente gravitazionale (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

5 Ottobre: Webb (destra) e Hubble (sinistra) rilasciano le immagini riprese durante l’impatto della sonda DART contro l’asteroide Dimorphos, nel primo test di difesa planetaria contro gli asteroidi, che aveva lo scopo (raggiunto) di modificare la traiettoria dell’asteroide a seguito dell’impatto della sonda su di esso (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

27 Settembre: la galassia IC 5332 osservata nel medio infrarosso, e confrontata con l’immagine della stessa galassia osservata da Hubble. Come nell’immagine precedente di Messier 74, Webb rivela la struttura ‘ossea’ della galassia, mentre Hubble il suo aspetto più ‘esteriore’ (credits: ESA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

21 Settembre: ecco l’immagine più nitida mai scattata degli anelli di Nettuno dai tempi di Voyager 2, nel 1989! Gli anelli di Nettuno infatti sono molto deboli e difficilissimi da individuare. In questa immagine oltre agli anelli si possono vedere anche sette delle quattordici lune di Nettuno, tra cui Tritone, la cui luminosità domina l’immagine; quest’ultimo è così brillante perché la sua superficie è coperta al di azoto ghiacciato, che riflette il 70% della luce solare che incide su di esso (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

11 Settembre: una immagine della nebulosa di Orione con un dettaglio senza precedenti (strumento NIRCam). La Nebulosa di Orione è una nube di formazione stellare visibile anche ad occhio nudo da Terra, e associabile visivamente ad una spada appesa alla cintura di Orione, nell’omonima costellazione. Al centro della regione rosata nell’immagine si vede brillare la stella che dimora al centro della nebulosa stessa. Gli altri punti luminosi sono stelle appena nate, ancora avvolte nella loro culla di gas e polvere (credits: PDSR4ALL)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

6 Settembre: James Webb osserva stelle mai viste prima all’interno della nebulosa Tarantola, che si trova all’interno di una delle nostre galassie satellite, la Grande Nube di Magellano, ed è una regione di formazione stellare composta di idrogeno primordiale (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

4 Settembre: WR 140, una stella di Wolf-Rayet, cioè una stella molto luminosa caratterizzata da fortissimi venti stellari. Questi ultimi fanno sì che il gas che circonda la stella venga sospinto nello spazio circostante; in questo caso il gas si estende per circa 2 anni luce, e grazie alla presenza (invisibile!) della stella compagna (una stella a cui la WR 140 è legata gravitazionalmente), assume la forma a cerchi concentrici evidenziata dall’immagine (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

1 Settembre: ecco la prima immagine diretta di un esopianeta osservata da Webb, sia nel vicino che nel medio infrarosso, ciascuno con 2 filtri diversi. La stella attorno alla quale questo pianeta ruota (ben visibile al centro dell’immagine grande) è rappresentata, nei 4 frame di ingrandimento, dalla stellina bianca, e non è visibile direttamente, perché opportunamente oscurata dal coronografo di Webb; altrimenti infatti la sua luminosità avrebbe dominato l’immagine, nascondendo completamente l’esopianeta. HIP 65426 B, questo il suo nome, è circa 10 volte più massiccio di Giove, e molto più giovane della Terra, con i suoi 15-20 milioni di anni. Nelle due immagini più a sinistra, le barre che oscurano il pianeta non sono fenomeni fisici, ma effetti ottici della camera dello strumento (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

29 Agosto: una storica collaborazione! James Webb e Hubble Space Telescope uniscono le forze per produrre un’immagine della galassia M74 che copre lo spettro elettromagnetico dal medio infrarosso all’ottico. Nell’immagine centrale le regioni contenenti polvere sono rossicce, quelle contenenti stelle giovani sono blu, e sono quasi ovunque sovrapposte alle regioni di formazione stellare, in giallo, facendo sì che si creino le regioni verdi nell’immagine. La NASA ha rilasciato anche le due immagini separate nelle due regioni dello spettro (infrarosso per Webb e ottico per Hubble) (credits: ESA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

22 Agosto: la NASA rilascia queste spettacolari immagini di Giove, osservate a Luglio. Da queste immagini sono evidenti le bande, la grande macchia (il ciclone perenne che imperversa sul pianeta, e che potrebbe contenere la Terra intera), i suoi deboli anelli, due delle lune (Amalthea e Adrastea), le aurore ai poli (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

2 Agosto: immagine della galassia Ruota di Carro (500 milioni di anni luce) in vicino e medio infrarosso. La forma particolare di questa galassia probabilmente dipende dal fatto che si è formata dalla fusione di due pre-esistenti galassie (credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

20 Luglio: JWST stabilisce un record: produce l’immagine della galassia più lontana mai osservata. Si tratta di Glass-z13, una piccola galassia (quasi cento volte più piccola della Via Lattea) e si trova a circa 13 miliardi e mezzo di anni luce

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

17 Luglio: immagine della galassia a spirale Messier 74 (o NGC 628), mettendone in mostra la ‘spettrale’ struttura interna come quello che sembra essere lo scheletro della galassia stessa (Credits: ESA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

14 Luglio: viene diffusa la prima foto di Giove assieme ad una delle sue lune, Europa, osservati nel medio infrarosso (Credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

12 Luglio: il quintetto di Stephan (vicino e lontano infrarosso): si tratta di 5 galassie visivamente molto vicine, 4 delle quali sono effettivamente legate gravitazionalmente, e si trovano a 290 milioni di anni luce (Credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

12 Luglio: la Nebulosa Southern Ring, a circa 2000 anni luce, composta da gas e polveri diffusi nello spazio al termine della vita di una stella, nel vicino e nel medio infrarosso (Credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

12 Luglio: la Nebulosa Carina, una nube gigante di gas e polveri interstellari, che rappresenta il luogo dove nascono nuove stelle, e che si trova a 7600 anni luce. Anche questa osservata nel vicino e nel lontano infrarosso (Credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

12 Luglio: ammasso di galassie SMACS 0723: distante 4,6 miliardi di anni luce, l’enorme massa dell’ammasso distorce la trama stessa dello spazio tempo producendo un effetto noto come lente gravitazionale, che distorce la luce provenienti dalle fonti luminose più lontane (gli archi visibili nell’immagine). Un altro effetto della lente gravitazionale è di far apparire più luminosi gli oggetti, permettendo in questo caso di far comparire nell’immagine galassie che sono distanti ben 13 miliardi di anni luce! La scala di dimensioni di questa immagine è quella di un granello di sabbia tenuto alla distanza di un braccio (Credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

6 Luglio: la NASA ha diffonde la prima immagine ‘di test’, atta a dimostrare la bontà del sistema di guida del telescopio; infatti si tratta di una esposizione di 32 ore, per la quale il puntamento è stato mantenuto per ben 8 giorni (Credits: NASA)

 

La cometa C 2022 E3 (ZTF) (credits: NASA)

29 Aprile: la NASA dà l’annuncio del completato allineamento degli specchi di JWST. A riprova di questo, rende pubblica la prima immagine registrata dal satellite, che mostra una miriade di galassie lontane, sullo sfondo di 3 stelle molto vicine, dimostrando la potenza di questo meraviglioso strumento (Credits: NASA)