MISSIONE PLANCK – L’Universo come non lo avete mai visto

Benedetta CappelliniEventi

Per il Ciclo di incontri “SCOPERTE E NUOVI ORIZZONTI”

mercoledì 10 aprile, ore 21,00 Sala di via S. Antonio, 5 – Milano [MM1-3 Duomo] il Centro Culturale di Milano e l’Associazione Euresis organizzano:

La strana storia della cosmologia moderna
con MALCOLM LONGAIR, University of Cambridge

L’Universo di Planck
con MARCO BERSANELLIUniversità degli Studi di Milano

In apertura: “Memoria antica. Pensieri e ricordi dal fondo scuro del cielo” di Aniello Mennella. Con: MARIAROSA FRANCHINI (attrice), CRISTIAN FRANCESCHET (chitarra) e ANIELLO MENNELLA (chitarra)

Ingresso gratuito, INFO e prenotazioni: 0286455162 – segreteria@cmc.milano.it

Il CMC ed Associazione Euresis invitano il Professor Marco Bersanelli – fra gli iniziatori e principali responsabili scientifici del progetto Planck – e il noto astrofisico e cosmologo dell’Università di Cambridge Malcolm Longair, a presentare e discutere i nuovi dati sull’origine dell’universo ottenuti dal telescopio spaziale Planck, progetto in cui l’Università degli Studi di Milano è fortemente coinvolta. Giovedì 21 marzo 2013 l’Agenzia Spaziale Europea ha pubblicato la mappa a tutto cielo del fondo cosmico di microonde – la radiazione fossile del Big Bang – ottenuta da Planck nei suoi primi 15 mesi e mezzo di osservazioni, rivelando il cosmo primordiale con un dettaglio senza precedenti.

Le informazioni estratte dalla nuova mappa di Planck contengono un misto di conferme e di imprevisti. Essi forniscono una verifica straordinaria del “modello cosmologico standard” e permettono di determinare con estrema precisione i caratteri fondamentali del cosmo, come gli “ingredienti” di materia e energia che lo costituiscono (Planck trova che la materia oscura è più abbondante del previsto per un buon 20%), la rapidità della sua espansione e anche la sua data di nascita, misurata da Planck in 13,82 miliardi di anni fa.

Ma i nuovi risultati indicano anche alcune notevoli sorprese. Una delle scoperte più sorprendenti è che, a grandi scale angolari, le fluttuazioni primordiali hanno un’ampiezza più debole del previsto; inoltre il valore medio delle fluttuazioni in due emisferi opposti del cielo presentano una peculiare asimmetria; infine è stata osservata una regione fredda (cold spot) che si estende su una porzione di cielo molto grande, troppo grande per rientrare nella normale statistica. Al momento i cosmologi non hanno una spiegazione per queste “anomalie”, le quali sfidano alcune assunzioni di base della cosmologia e potrebbero richiedere una “nuova fisica” per essere comprese.