Uno degli scogli che si incontrano studiando la matematica è la difficoltà di interpretare i suoi simboli, la difficoltà cioè di associare correttamente ai simboli le parole che traducano in linguaggio ordinario il significato o il concetto descritto.
Chi infatti non è rimasto almeno una volta «senza parole» davanti a una formula nuova e sconosciuta? Spesso il significato delle formule e dei segni che le compongono sembra oscuro, perché i simboli non suggeriscono alcun significato, ma lo celano sotto forme grafiche accessibili solo agli esperti; non a caso uno degli ambiti della matematica non solo applicata, è la crittografia.
Dalla riflessione critica su una lunga esperienza di insegnamento nasce questo contributo in cui l’autore presenta alcuni percorsi realizzati nelle diverse classi, per infrangere questo muro di difficoltà e li propone facendone emergere le valenze culturali e didattiche.
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(*) Docente di Matematica presso la Scuola secondaria di primo grado ”San Tommaso Moro” di Milano.
© Pubblicato sul n° 39 di Emmeciquadro