La nuova concezione dello spazio e del tempo nella teoria della relatività è associata da tutti al nome di Einstein. Ma c’è anche un altro aspetto dell’opera di questo grande scienziato che ha una notevole rilevanza. Si tratta dei suoi contributi di fisica quantistica, a partire da quello del 1905 sull’effetto fotoelettrico per cui fu insignito del premio Nobel e di fisica statistica, e da quello del 1905 sul moto browniano. L’autore guida il lettore, con un intento fortemente divulgativo, alle importanti conseguenze di queste ricerche anche su problematiche odierne, come quella dell’interazione fra i neuroni nell’elaborazione degli stimoli visivi per la formazione di un’immagine. Mentre ne ricostruisce la specificità, le colloca in un contesto epistemologico più vasto.
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* Ordinario di Fisica Superiore presso l’Università degli Studi di Firenze.
© Pubblicato sul n° 23 di EMMECIquadro