Il termine «valutazione» è ricco di significati specifici e, perciò stesso, rischia di essere ambiguo. Si parla di valutazione di sistema, di valutazione dello studente (in itinere, sommativa, strumentale, educativa, eccetera), di autovalutazione. Insomma ce n’è per tutti i gusti. Tema quindi complesso, ma ineludibile: nella quotidianità scolastica la responsabilità di valutare è intrinseca al compito dell’educatore. Nell’anno scolastico 2002-2003, durante il seminario di aggiornamento «Valutazione:
strumentale o educativa?», organizzato dall’Associazione SEED, sono stati messi a tema gli elementi fondamentali relativi alla valutazione dello studente. Non si sono esauriti tutti gli aspetti del probema, ma sono emersi contributi di tipo sia teorico che esemplificativo, nati dalla riflessione di insegnanti sul proprio lavoro, che da questo numero offriamo ai lettori, per riaprire un dibattito che si fa via via più attuale e che intendiamo ampliare agli strumenti che si stanno elaborando per la «valutazione di sistema». Per ridurre il rischio di equivoci legati alla terminologia in uso, occorre una precisazione
relativa a due termini che ricorrono sempre, sia nella pratica scolastica che nella ricerca teorica: verifica e valutazione. Con un approccio di tipo «operativo» e in prima approssimazione, al termine verifica intendiamo attribuire il significato di «prova» – scritta o orale- in ambito disciplinare, finalizzata al controllo del conseguimento di obiettivi di metodo o di contenuto; con il termine valutazione intendiamo un’operazione complessiva che porta a formulare un giudizio su un profitto relativo a percorsi di apprendimento – più o meno ampi- sempre in ambito disciplinare. Il verbo «valutare», riferito a una prova o a un insieme di prove, implica lo sviluppo di criteri per una misurazione che conduce all’attribuzione di un punteggio e quindi di un voto.
Il primo contributo, di Carlo Fedeli, è di tipo generale, e introduce diverse problematiche – il cui quadro sarà completato nel prossimo numero – allo scopo di ricostruire il contesto culturale e pedagogico in cui oggi si situa il problema della valutazione. Il contributo di Raffaella Manara, che fornisce anche esempi relativi alla matematica, sottolinea gli aspetti di responsabilità personale che entrano in gioco nella complessità delle azioni necessarie per formulare giudizi che, scandendo i passi dell’apprendimento, favoriscano la formazione della persona. Infine tre esemplificazioni tratte dall’esperienza sul campo. Per la fisica, Matteo Bozzi descrive le fasi di preparazione di una prova scritta e, in modo molto dettagliato, gli elementi della griglia di valutazione. Antonella Campaner presenta diverse tipologie di esercizi di matematica mirati a verificare il conseguimento di diversi livelli
di apprendimento. Infine, il contributo di Andrea Gorini fornisce spunti di riflessione relativi alla la problematica verifica-valutazione nell’insegnamento della matematica nella scuola media anche attraverso un esempio di prova scritta.
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© Pubblicato sul n° 19 di EMMECIquadro