Prosegue la riflessione, iniziata nel numero di dicembre 2002, sulla correttezza nell’uso del linguaggio scientifico, condizione necessaria per fare scienza, comunicarne i risultati e, ancora di più, insegnarla. Il termine «energia», messo a tema, si presenta veramente problematico per la contaminazione dovuta al disinvolto uso che se ne fa nel linguaggio comune; ma la difficoltà permane anche in campo strettamente scientifico. L’autore esamina il complesso percorso storico e concettuale con cui, a partire dalla definizione di lavoro si è arrivati al concetto moderno di energia e al principio di conservazione.
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* Ordinario di Chimica Teorica presso l’Università di Napoli “Federico II”.
© Pubblicato sul n° 18 di EMMECIquadro