Oggi, infatti, per il segretario di Statoda un lato si avverte l’insorgere di problematiche etiche complesse e inedite, in ragione di un divario che va allargandosi tra i rapidi sviluppi della ricerca scientifica e la disponibilità di strumenti e metodi di valutazione etica adeguati. Dall’altro siamo di fronte allo smarrimento delle leggi morali ereditate dalla tradizione, e questo facilmente degenera in assenza di leggi, come si è visto nella recente bufera finanziaria quando tutti hanno fatto appello a regole precise.
Non diverso il pensiero del presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, che ha ricordato che c’è chi guida gli scienziati, tanto nella verifica empirica che nella formulazione teorica, la ricerca della verità. E tuttavia – ha aggiunto – tutti gli scienziati di ogni settore, nello sviluppo e nell’applicazione della tecnologia, si prefiggono anche l’obiettivo di raggiungere un progressivo miglioramento delle condizioni di vita dell’uomo.Ma, ha avvertito Guarguaglini, la scienza non ha nè il compito nè la possibilità di fornire una risposta alle domande basilari dell’uomo; domande la cui risposta da cercare altrove, in un’indagine parallela e contigua al cammino della scienza. E, dunque, il preteso contrasto tra scienza e fede oggi si rivela velleitario e anacronistico.
Occorre piuttosto definire con chiarezza i campi propri di ciascuna di queste discipline, dall’altro riconoscere l’innegabile relazione che c’è tra mondo spirituale, aspirazione alla liberte conoscenza scientifica della verità.
Monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa, si è detto ottimista: dopo secoli di sterili contrapposizioni, è ora giunto il momento di guardare al futuro dei rapporti tra scienza e fede con ottimismo, perchè, come diceva Giovanni Paolo II, la scienza può purificare la fede dalla superstizione e la fede pupurificare la scienza dal dogmatismo. Scienziati e teologi devono guardare reciprocamente uno nel terreno dell’altro per cercare dei punti di intersezione. Per conservare la propria identità è necessario abbandonare gli integrismi e l’arroganza che genera radicalismo perchè la verità non è appannaggio soltanto di uno dei due campi, la verità si conosce anche attraverso la poesia, l’arte, la musica e la fede. Quanto a Galileo, Ravasi ha detto:importante ritornare sulla sua storia e auspico che l’Archivio segreto del Vaticano ripubblichi tutti i materiali inerenti al suo processo, e che magari Finmeccanica ne sostenga la pubblicazione. Un grande fisico, come Ugo Amaldi, ha raccontato invece come lui ha risolto il nodo che sembra da sempre opporre scienziati credenti e scienziati atei: immaginando ciouna linea di confine che includa i problemi scientificilasciando al fuori tutte le domande non scientifiche. Chi nega che esista un progetto divino sulla natura compie in realtà secondo Amaldi un passo di trascendenza orizzontale che non è giustificato dal solo sapere scientifico ma influenzato dal vissuto personale e da considerazioni filosofiche e sapienziali, che si trovano al di fuori del confine.
Mentre non sostanzialmente diverso il comportamento di colui che, guidato dalla sua diversa esperienza esistenziale e dalla sua ragione filosofica e ragionevolezza sapienziale, uscendo dal confine del sapere scientifico compie un passo di trascendenza verticale scegliendo, ad esempio, un’opzione religiosa o filosofica che privilegia la centralità dell’uomo nella natura. E, dunque, la metafora del confine mostra che, comunque e sempre, l’intelletto compie un passo di trascendenza: alcuni scelgono la trascendenza orizzontale, altri la trascendenza verticale, e le motivazioni stanno tutte al di fuori del confine del sapere scientifico.
All’incontro di Finmeccanica che anticipa le celebrazioni galileiane, previste per il 2009 – ovvero a 400 anni dalla prima volta che Galileo puntò il telescopio sul cielo di Padova – hanno preso parte anche padre George V. Coyne, presidente emerito della Specola vaticana, il matematico Edoardo Vesentini e Riccardo Chiaberge, direttore del supplemento culturale domenicale del Sole 24 Ore.